lunedì 31 maggio 2010

domenica 9 maggio 2010

sabato 1 maggio 2010

Introduzione alla mostra di Gio Sciello.


GIO SCIELLO

segno e colore

In data: 8 maggio 2010
Categoria: mostra

Presto il pittore sarà orgoglioso

di spiegare che le sue opere sono

COSTRUITE, a differenza degli Impressionisti

che erano orgogliosi

di non saper spiegare nulla.

VASSILY KANDINSKY

Dall’essenza primaria della produzione pittorica di Sciello e’ possibile estrapolare due strutture compositive e formali differenti ed al contempo in perfetto equilibrio tra loro: il pittore e saggista russo, Vassily Kandinsky, pioniere del Simbolismo e dell’ Astrattismo, paragonerebbe queste due tendenze ad altrettante tecniche di composizione musicale, la composizione melodica e la composizione sinfonica.

Nei lavori di Sciello, la prima si distingue per la sua semplice essenzialità , definita da elementi immediatamente riconoscibili ed assoluti, le lettere dell’alfabeto, le forme geometriche e la genuina semplicità del segno; mentre la seconda, più complessa ed articolata, si determina attraverso la sapiente raffinatezza di una scala cromatica ricca e sofisticata e la ponderata organizzazione di molteplici e distinti soggetti simbolico decorativi all’interno di un unico nucleo compositivo, perfettamente funzionante nella sua concezione d’insieme.

Questo ideale equilibrio tra segno, cromia e spazio, si ricerca e si percepisce nel momento in cui, all’esame critico del quadro, rimuoviamo l’analisi oggettiva in favore dello studio elementare delle forme, sulle quali è organizzata la composizione pittorica: geometrie e linee che servono a dare un movimento generale ed un ritmo alla composizione stessa, conferendo ad essa un preciso e intenzionale significato visivo ed emozionale.

Il ritmo formale proprio della produzione creativa di Sciello, preserva in apparenza l’immediatezza dell’improvvisazione, attribuibile ad espressioni ed impressioni della natura interiore, intima ed emotiva del pittore, ma principalmente, questa ricerca rappresentativa, esaminata ed elaborata con coerenza e costanza dall’artista, è in parallelo, equivalente ad una costruzione ragionata, consapevole ed intenzionale della spazialità pittorica del quadro.

La continuità stilistica specifica della regola espressiva di Sciello, definisce un ingegnoso e perspicace processo da cui, con decisa tenacia, emerge una poetica universalmente estendibile a tutte le sfaccettature della sua produzione, una maniera di proporre la pittura come allegoria di un simbolismo astratto in ideale armonia tra due stimmung concettualmente trasversali, il sincrono significato spirituale e razionale della volontà creativa.