GIULIANO CREPALDI
LUCIDINEROIn data: 15 marzo 2008
Categoria: mostra
L’astrazione dei quadri di Crepaldi, compensa l’assenza dell’elemento figurativo, comunicando con l’osservatore essenzialmente attraverso due forti poetiche di base: l’incisività del gesto pittorico, ovvero, la “voce” emessa tramite l’uso determinato del pennello e del colore sulla tela, e la profondità spaziale, che apporta una terza dimensione al quadro mediante l’utilizzo di siliconi gommosi a formare un palpabile cratere, che diventa gioco-forza il soggetto “reale” della sua pittura astratta.
Crepaldi ci parla, quindi, per mezzo della modulazione del tratto e della materializzazione dello spazio, il quale, a sua volta, è, al medesimo tempo, anche smaterializzato dall’assenza di un soggetto.
Immagini astratte, che molto devono anche al gusto estetico e stilistico di Crepaldi, il quale agisce facendo interagire tra loro un ricercato studio tra i diversi equilibri compositivi e una buona dose di spontanea, pur se non ingenua, casualità.
Elemento fondamentale di questo lavoro è proprio l’opposta ma armonica convivenza fra casualità e volontà, fra ciò che diventa immagine per coincidenze dovute a gocciolamenti, sovrapposizioni cromatiche e materiche e ciò che è fortemente voluto dal pittore, il contrasto cromatico ricercato esattamente dove appare all’interno della tela, gli inserti gommosi, i colpi di luce.
Una mano guidata dalla mente, ma anche da un gesto libero, svincolato dalla necessità di dare un significato visivo alla rappresentazione pittorica.
In questo modo, Crepaldi, trasmette all’osservatore immagini e forme astratte, che trovano una loro contestualizzazione proprio all’interno di una percezione totalmente soggettiva dell’occhio che le sta guardando, di chi davanti al quadro viene immerso in un’atmosfera, parallela a quella reale, una “Stimmung”, come disse in un famoso saggio Vassily Kandinsky…”e se queste forme sono veramente arte raggiungono lo scopo e diventano nutrimento spirituale”.
Nessun commento:
Posta un commento